il comitato promotore
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Rita Inglese
Psicoterapeuta, Docente, Didatta e Supervisore c/o la Scuola Superiore di Specializzazione del Pontificio Ateneo Salesiano (SSSPC-UPS) e altre Scuole. Responabile del Centro Clinico della SSSPC-UPS. Direttrice del progetto Officine per Nuove Terre e ideatrice del Progetto Requiem per le Genti del Mediterraneo.
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Piero Caraba
Compositore, Direttore di coro e di orchestra, già Direttore del Conservatorio di Musica di Perugia
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Andrea De Benedetti
Dirigente Alstom, Laureato in Ingegneria Elettrica
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Antonella Florita
Avvocato Patrocinante in Cassazione, Componente Consiglio Direttivo della Camera Nazionale Avvocati per le persone, per i minorenni e le famiglie (CAMMINO). Safeguarding Officer di due Federazioni Sportive.
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Alessandra Morelli
Già Funzionario Alto Commissario Nazioni Unite per i Rifugiati ( UNHCR), Laureata in Filosofia e Scienze Religiose
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Alessandro Sergio
Dottore Commercialista
L’ARPI (Associazione per la Ricerca in Psicoterapia Interpersonale) è un’Associazione senza scopo di lucro che opera sul territorio nazionale. Il lavoro degli psicologi, psicoterapeuti e psicoanalisti che vi lavorano ha come punto di snodo il sostengo per le categorie a rischio e in particolare il lavoro con i minori, di qualsiasi nazionalità. In questa traiettoria, al fine di sensibilizzare, sostenere e promuovere una cultura dell’inclusione, dell’accoglienza e dell’integrazione, accanto ai progetti sul campo, più concreti e fattivi, vuole realizzare un progetto artistico-culturale ispirato alla tragedia delle vittime del mar Mediterraneo, e di tutte le migrazioni.
Un po’ di storia del Progetto
E’ all’interno di questa Associazione, grazie alla sensibilità ed agli intenti della prof.ssa Rita Inglese, che è nata l’iniziale idea ( siamo nel 2015/16) di bandire un Concorso di Composizione finalizzato alla realizzazione di un brano per coro e orchestra d’archi per ricordare le vittime degli sbarchi nel Mediterraneo.
Dal 2015, anno in cui i primi tragici naufragi irrompono nei notiziari, migliaia di vittime hanno trovato nelle sue splendide acque la loro ultima dimora. E’ della notte tra il 25 ed il 26 Febbraio il terribile naufragio sulle coste di Cutro e del 14 Giugno quello, ancor più drammatico per le centinaia di vittime, bambini, donne, adolescenti, vittime anche sconosciute, dell’affondamento nelle acque di Pylos.
E l’attualità
Nello scorrere del tempo, da questa idea - che rimane desiderio da realizzare- è nata la decisione di affidare la scrittura musicale ad un compositore italiano - il M° Piero Caraba, ed i versi ad un poeta, Alfonso Ottobre.
Tra Febbraio e Aprile 2025 realizzeremo la prima esecuzione!
Questo dolore per le migliaia di vite perdute - per la maggior parte senza nome, senza storia - non ci ha abbandonato e chiama con vigore le nostre coscienze ad un atto di consapevole compassione umana: celebrare un rito comunitario per seppellire i morti, un rito che dia spazio all’elaborazione del lutto, un lutto traumatico che ci coinvolge tutti, e in questo caso siamo di fronte ad una trasformazione del lutto più complessa poiché mancano i corpi, i nomi, le storie singolari ed un luogo circoscritto che custodisca quei corpi migranti. Il lavoro sul lutto si avvia, si poggia sui passaggi rituali che si pongono in essere intorno alla sepoltura: celebrare i ricordi di vita, i legami, celebrare un rito religioso o laico, individuare infine un luogo che custodisca il corpo e il nome. La tomba consente, infatti, come punto finale di un percorso, di localizzare il dolore, di trasfigurarlo, trasformarlo per poter pian piano far posto alla vita.
I riti di sepoltura, il luogo ed il nome sulla tomba svolgono una essenziale funzione, come il prof. E. Riccioli (Presidente dell’ARPI) ci rammenta: eternizzano il passaggio sulla terra, marchiano l’eredità che rimane quando il corpo non c’è più, un’eredità linguistica, simbolica che vitalizza il legame nel ricordo, lasciando germogliare la speranza e la ricerca del senso della propria esistenza. Crediamo che il gruppo famiglia, la comunità, la nostra società abbiano necessità di seguire questo cammino, di celebrare un rito, avendo un tempo ed un luogo nel quale poter piangere insieme, come direbbe De Martino, al fine di poter elaborare il senso della vita e della morte, che tutti ci coinvolge, potendo sentirci insieme, parte di una umanità dolente in cerca di senso, di protezione, di speranza.
I lutti più dolorosi e complessi, i lutti traumatici sono quelli in cui ai familiari non vengono restituite le spoglie dei propri cari. Il Comitato Organizzatore è accanto all’ARPI in questo movimento verso l’inclusione, la solidarietà e la pace.
COMITATO D’ONORE
Abbiamo costituito un prestigioso Comitato d’Onore, composto da Sua Eminenza il Vescovo Peri, il dott. Arnoldo Mosca Mondadori, il Maestro Beppe Vessicchio, il regista e pittore Rachid Benhadj.
Attendiamo le adesioni di altri esponenti del mondo culturale, civile e religioso.
Ringraziamo per il grande sostegno al nostro progetto:
l’UNHCR
la Scuola Superiore di Specializzazione in Psicologia Clinica del Pontificio Ateneo Salesiano (SSSPC-UPS) – Direttore Prof. Raffaele Mastromarino.
la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica/IFREP– Roma-Direttrice Prof.ssa Carla de Nitto;
IRPIR – Roma, Presidente Prof.ssa Susi Bianchini
SSPT-SAPA ( Latina) Direttrice Susi Bianchini
Società Cittadina di Psicoanalisi Xenìa, Presidente Prof. Emilio Riccioli
il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR)
Ringraziamo inoltre:
il dott. Alessandro Broggi, poeta e filosofo che ha composto un brano per il progetto;
il giornalista Gabriele Del Grande, che ci offre i suoi testi come spunto;
il Gruppo Corale Entropie Armoniche, (M°Claudia Gili);
il II Municipio di Roma per l’interesse.
Ringraziamo il Cir, il Pontificio Ateneo Salesiano e SSSC-UPS, ARCL (Associazione Regionale Coro Lazio) e la FENIARCO (Associazione Nazionale Cori Italiani), il II Municipio di Roma per averci fatto già pervenire la loro Lettera d’Interesse.